martedì 8 marzo 2011

Luther - Stagione 1


Sono ormai arrivato alla conclusione che gli inglesi, in quanto a serie tv, siano ben più bravi dei cugini americani.
Il folle umorismo di Misfits raggiunge vette di acidità che in Californication vengono toccate ben poche volte (e parlo solo della prima stagione), l'orrore di Dead Set è molto più vero, cattivo e appassionante dello sbiadito adattamento di The Walking Dead su AMC e potrei continuare ancora.
Forse uno dei meriti è la scelta di condensare le storie in pochi episodi, non lo so, ma sta di fatto, che gli inglesi, ultimamente, stanno dando lezioni ai mangiaburger in fatto di serie tv.
Luther ne è ulteriore prova.
La premessa è semplice: John Luther è il classico poliziotto tanto brutale quanto geniale, la cui morale è messa alla prova dall'assunto che non sempre giustizia e legge vanno d'accordo.
La condotta che ne deriva è, ovviamente, fuori dagli schemi e rischiosa, per sè e per chi gli sta intorno.
Idris Elba è perfetto per un ruolo che sembra quasi essergli cucito addosso, tra scatti d'ira, atteggiamento da macho e intuizioni degne di Sherlock Holmes.
Eppure, per quanto il titolo faccia pensare all'assoluta focalizzazione sul detective, è impossibile non menzionare il personaggio interpretato da Ruth Wilson , come artefice di un'alchimia atipica e irresistibile allo stesso tempo, vero punto focale dello show.
La sua Alice Morgan è un genio dal QI spaventoso, totalmente amorale e terribilmente affascinante, tanto da calamitare l'attenzione dello spettatore, quasi più dello stesso Luther.
L'ambigua relazione tra il poliziotto e la criminale è, a mio parere, il vero centro nevralgico della serie, in grado di conferire al genere procedurale una trama orizzontale realmente portante e così difficile da attuare in questa tipologia di telefilm.
I 6 episodi muovono gradatamente le pedine principali verso il cliffhanger finale, intercalando casi di puntata appassionanti e intriganti, con grande attenzione per la componente psicologica di tutti i personaggi in scena.
Tale minuziosità, da parte degli sceneggiatori, è più che efficace nel rendere immediata la familiarizzazione dello spettatore con il teatro della vicenda e con tutti gli elementi che lo popolano.
A riprova del fatto che pochi episodi, se da un lato limitano le possibilità di chi scrive, dall'altro ne ottimizzano le risorse, con benefici narrativi e non.
Al pari di Misfits, poi, anche Luther si avvale di un utilizzo sapiente della musica (basterebbe l'opening con Paradise Circus dei Massive Attack), come ideale sottofondo per una Londra mai così livida e grigia.
Tra settembre e ottobre, è prevista la messa in onda di 2 megaepisodi (2 ore ciascuno) conclusivi.
Il tempo per recuperare questo gioiello crime lo avete tutto.


Voto 8+




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