lunedì 13 settembre 2010

Prove Tecniche Di Lobotomizzazione



Al risveglio di una nuova settimana, in uno stato di coscienza approssimativamente buono, accendo 2 minuti la tv per avere un sottofondo diverso dal sonnacchioso seducente silenzio, mentre riscaldo il caffè nel tentativo di raggiungere i requisiti necessari per il concetto di "stare svegli". E com'è, come non è, finisco su Canale 5.
Violini strazianti e pianoforte d'accompagnamento.
Mattino Cinque.
Sta andando in onda il classico servizio strappalacrime in pieno "stile StudioAperto" su 2 neonati morti nonhobencapitocome.
In collegamento, la madre dei pupi. A cui viene chiesto "com'erano i suoi figli, caratterialmente, anche se avevano 10 mesi? Ce ne parla approfonditamente?".
In studio, il conduttore sembra commosso e partecipe per la sofferenza della donna, ma si sa, the show must go on (e in questo caso upon) e quindi continua a incalzarla; "Chi era più forte dei 2?", "Camminavano già? Apperò!".
Poi non capisco se lo stimolo proemetico che mi assale proviene dal caffè appena ingurgitato o dal malefico schermo che indebitamente ho pensato di accendere.
Ma sono uno stoico masochista, e un povero fesso ancora sensibile al fascino del tubo catodico; così, decido di cambiare canale.
Zapping sul calcio per qualche minuto ma, come ogni stupido assassino che si rispetti, torno sul luogo del delitto.
C'è Alessandro Sallusti col suo "editoriale".
E proprio in quel momento, in un lampo di genio, dovuto verosimilmente alla caffeina riattivante che si fa strada per le intricate vie del mio apparato digerente, comprendo che la causa della nausea che mi attanaglia la gola
non è nella tazzina che tengo in mano.
Meglio il silenzio, và.

Nessun commento:

Posta un commento