lunedì 4 ottobre 2010

Gli Orrori Di Altroquando


Per i non palermitani che leggeranno questo post (o per il non palermitano che leggerà questo post), una premessa.
Altroquando è una fumetteria ormai storica per la città; in passato, unica fonte cui attingere per chi volesse addentrarsi nel mondo delle nuvole parlanti e saperne di più (dalle strisce di Topolino a Maus di Spiegelman), quando ancora le graphic novels non erano di moda o di film tratti da comics c'era solo il Superman di Cristopher Reeve.
Anche chi non è siciliano, saprà della visita del Papa ieri a Palermo.
Non mi soffermo sull'utilità o meno di questa visita (perchè non penso di essere qualcuno per poter giudicare cosa serve a chi), nè sugli sprechi comunali per organizzare l'evento (perchè sento l'eco delle giostre e dei giochi per distrarre i poveri di imperiale memoria), in una città che avrebbe bisogno di tantissime altre cose, in questo momento.
Vado oltre.
L'itinerario della papamobile prevedeva il passaggio per Corso Vittorio Emanuele, strada storica di Palermo (che conduce alla Cattedrale) e, tra le altre cose, sede anche di Altroquando.
Il libero arbitrio di cattolica ispirazione, o il diritto alla libertà di pensiero di costituzionale derivazione, in teoria, dovrebbero consentire la manifestazione (pacifica,ovviamente) di un'opinione diversa, fuori dal coro, dall'uniformato belare del gregge.
Dovrebbero, appunto.
Basta un provocatorio (per altri evidentemente, dato che per me è una semplice battuta) cartellone con la scritta che vedete qui sopra per mobilitare la DIGOS.
Per chi non lo sapesse, DIGOS sta per Divisione Investigazioni Generali e OPERAZIONI SPECIALI.
No dico, operazioni speciali. In una fumetteria.
Entrano, sequestrano la prova del crimine, e prendono anche manifesti DENTRO il negozio, quindi lontano dalla vista di Ratzinger, dei fedeli, del clero e di Franco U' Vastiddaru, mitico venditore di pani ca' meusa di Corso Vittorio.
Arraffano e portano via.
Coi guanti.
Mentre fuori si levano gli Osanna e la gente è in festa.
Non sto certo dicendo che la colpa è del Papa, eh.
No. Il mio indice, sinceramente, non so più verso chi puntarlo; perchè non sono più così tanto sicuro che la colpa sia dell'autorità; non esclusivamente, almeno. Mi convinco sempre più che il vero colpevole sia nascosto nelle nostre coscienze, totalmente assopite e stordite.
Perchè sono più che sicuro che, tra gli eventuali passanti, qualcuno che applaudiva la DIGOS c'era.
Fosse anche uno solo.
E intanto anneghiamo. Scivoliamo giù, cercando di scoprire quale sia veramente il fondo, cosicchè ogni volta che pensiamo di averlo toccato, capiamo di poter andare ancora più in basso.
Ci sta sfuggendo tutto di mano e non ce ne rendiamo conto. Ci abbagliano coi fuochi d'artificio, i tappeti rossi, i miracoli, e nel mentre ci tolgono le scarpe dai piedi e, ad ogni passo, sentiamo più dolore, finquando ne avremmo sentito così tanto che ne saremo anestetizzati.
Nei libri di fisiologia, il dolore viene definito come una funzione normale del nostro corpo, fisiologica, appunto: serve a farci comprendere l'imminenza di un pericolo.
Come dite? Voi non sentite niente?


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