lunedì 13 dicembre 2010

Popcorn: The Town




Avendo dei seri problemi con le introduzioni dei post, mi viene in mente il video di Jennifer Lopez dove, tra una chiappa e l'altra, si vede lei intenta a rosolarsi al sole sul suo yacht con il fidanzato di allora (Ben Affleck) che fanculizza il finto paparazzo del videoclip.
Che tamarrata.
Ecco, più o meno da allora, Ben Affleck mi ha fatto un'antipatia che sarebbe più facile assimilare all'orticaria.
Un'allergia, irrazionale, inevitabile e scatenata al minimo contatto.
Al contrario, l'amichetto di infanzia, Matt Damon, mi è sempre stato simpatico, vuoi per la faccia un po' da fesso, vuoi perchè più o meno tutti i suoi film che ho visto mi sono piaciuti. (ok, a parte Syriana che mi ha fatto sbavare mentre dormivo ma vabbè...)
Eppure questo "The Town", scritto, diretto e interpretato da Ben Affleck m'è garbato parecchio.
Intendiamoci, niente di sconvolgente; qualche luogo comune qua e là (specie sulla comunità irish di Boston), alcuni immancabili stereotipi (il poliziotto tutto d'un pezzo, il boss fioraio, la lacrimosa bionda, fatta, e con figlio a carico) ma un heist movie solido, divertente e con tutti i crismi del buon film.
Non so se è il mio sistema immunitario a parlare ma, recitazione monoespressiva di Affleck a parte, il cast non è affatto male.
Jeremy Renner sembra ormai abbonato al ruolo dell'adrenalino-dipendente ma ha il merito di non rendere banale o grottesco il clichè del gangster incazzoso (e la sua scena madre è veramente notevole).
Jon Hamm è bravo ed essenziale nel proporre un federale realistico e credibile, nè troppo fesso, nè troppo furbo.
Infine, due parole su Rebecca Hall, il cui personaggio non mi convince appieno (soprattutto per l'innamoramento repentino), anche se forse il difetto è più da imputare alla sceneggiatura che non all'attrice e Blake Lively cui tocca il sopracitato ruolo della pupa piagnona e drogata; e lo fa bene.
Per il resto, Affleck ci sa fare (ebbene sì). La vicenda scorre che è un piacere, le scene d'azione sono veramente ben fatte, c'è un sapiente dosaggio di sentimenti ed emozioni ed i personaggi hanno il giusto pathos per rimanere impressi nella mente dello spettatore.
Le strizzate d'occhio al cinema di Michael Mann sono più che evidenti, ma dove sta scritto che questo è un difetto?


Voto 7+

Nessun commento:

Posta un commento