sabato 26 novembre 2011

Dischi Del Mese: Novembre '11


Molti ascolti a scoppio ritardato in questo novembre. Troppi impegni, col tempo libero che si riduce al lumicino, e recuperi che vanno accumulandosi.
In barba alla mia notoria esterofilia, copertina del mese dedicata al presunto caso discografico italiano dell'anno, cioè quei Cani avvolti dal mistero (e dall'hype) ad un livello tale che a lungo ci si è chiesti se davvero dietro a tutto ci fosse una sola persona.


Help Stamp Out Loneliness - S/T: con colpevole ritardo, uno dei dischi più interessanti di questo 2011, fatto di ritmiche sbarazzine, melodie immediate infarcite di pop gelatinoso e fortemente debitore di echi wave-eighties, e impreziosito da una grazia vocale che rimanda ai bei tempi in cui Nico veleggiava sul tappeto sonoro dei Velvet Underground. Citare un brano sopra gli altri sembra ingeneroso ma Palma Violence e Cottonopolis + Promises sono ottimi manifesti programmatici. Straconsigliato. Voto 8

Coldplay - Mylo Xyloto: mi ricordano sempre più Jovanotti, per la loro lenta (ma inesorabile trasformazione in paladini del buonumore a priori; quello forzato ad ogni costo, stantìo e poco autentico, ma che acchiappa un po' tutti.
E io li preferivo quando erano più depressi in Parachutes o A Rush Of Blood To The Head. Intendiamoci, Viva La Vida.. non mi è dispiaciuto, ma questo suona troppo artificioso per una band che aveva basato quasi tutta la carriera su una struttura tanto scarna quanto efficace. Ora compaiono suoni electro in Every Teardrop Is A Waterfall, gli echi del passato non reggono il confronto (vedasi Charlie Brown) e, dulcis in fundo, spunta persino Rihanna, in un pezzo che è più un featuring dei Coldplay in una canzone electropop che non un brano di Chris Martin e soci. In un contesto di sostanziale piattezza, emerge il piglio più rock di Hurts Like Heaven e si fa ascoltare senza troppa voglia di skip anche Don't Let It Break Your Heart, ma è troppo poco. Voto 5-


I Cani - Il Sorprendente Album D'Esordio De I Cani: è il classico disco da amare o odiare, fatto di cinismo, disillusione, incoerenza, spocchia e squallore e dove testi torrenziali, intrisi di amara ironia e velata tristezza, vengono convertiti a fatica in una forma musicale sghemba, scarna e che se ne frega di piacere per forza. Mentre caterve di pseudoartisti provenienti da talent, gruppi senza nè arte nè parte riempiono palazzetti dello sport scrivendo canzoni d'amore fino alla nausea e vecchi (presunti) leoni continuano ad ammorbarci, almeno il disco de I Cani mette in moto qualche neurone in più, senza provocare necessariamente deiezioni. Poi, sò sempre gusti, eh. Voto 7,5

Deer Tick - Divine Providence: meh. Avevo apprezzato parecchio i dischi precedenti, trovandoli tanto genuini quanto trovo questo leggermente artefatto. Intendiamoci, le canzoni sono grosso modo tutte gradevoli e l'accoppiata The Bump-Funny Word è un ottimo biglietto da visita, si continua a respirare quella salubre miscela di rock-folk-blues, ma War Elephant era molto meglio. Voto 6+






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