sabato 6 novembre 2010

The Walking Dead 1x01: "Days Gone By"


Difficile quantificare l'hype che avvolgeva questo pilot. Frank Darabont alla regia, le musiche del battlestargalactico Bear McReary, uno script che poteva poggiare su uno dei fumetti più interessanti degli ultimi anni, e un cast ben variegato tra novità assolute (il bravo Andrew Lincoln come protagonista), esuli da altre serie (Sarah Wayne Callies direttamente da Prison Break) e aficionados del regista del Miglio Verde (Jeffrey DeMunn e la splendida Laurie Holden-Marita Covarrubias di X-Files).
E' andata bene.
I numeri parlano di 5,3 milioni di telespettatori negli USA, record per la AMC che, ricordiamo, è una tv via cavo.
Al di là di cifre e curricula, The Walking Dead sembra avere tutti i presupposti per diventare la serie evento degli anni '10, un po' come il LOST degli anni zero.
Darabont, essendo anche il produttore, si diverte e confeziona un episodio dal taglio fortemente cinematografico, prendendosi tutto il tempo necessario per introdurre il protagonista, renderci partecipi del suo straniamento, approfondire i primi due superstiti incontrati (splendido Lennie James nel ruolo di un marito che non ha il coraggio di uccidere la moglie-zombie, mentre il figlio si tappa le orecchie), senza rinunciare a ciò per cui molti di noi hanno deciso di prestare fiducia a questo pilot: sangue e morti.
E Greg Nicotero ci accontenta alla grande.
Intendiamoci, sono i classici morti viventi rincoglioniti e ossessionati dal mangiare carne umana.
Ma sono realizzati divinamente.
Dubito che la scena con la donna senza gambe avrebbe avuto lo stesso impatto emotivo senza il lavoro del make-up artist preferito di Quentin Tarantino.
A fronte di una realizzazione ineccepibile, con punte di fascino notevoli come l'arrivo a cavallo ad Atlanta del protagonista e l'assedio al carro armato delle scene finali, è inevitabile che un divoratore di horror smaliziato ed esperto non abbia più di una sensazione di deja vu nei 66 minuti di quest'episodio: dal risveglio in ospedale (molto ben realizzato, ma debitore del 28 Giorni Dopo di Danny Boyle) alle atmosfere romeriane, inevitabili quando si parla di zombie.
Eppure non lo prenderei come difetto, anzi.
Una trasposizione televisiva di situazioni finora solo filmiche è esattamente quello che mi aspettavo, e in cui speravo, prima di vedere The Walking Dead.
Mi fa ben sperare l'attenzione che si presta all'aspetto psicologico dei personaggi e all'inevitabile vissuto di sofferenza che li accompagna: del resto, dopo un po' anche giocare a Resident Evil ci annoia.
Un bravo, infine, a Andrew Lincoln che mi ha sorpreso per la capacità di tenere sulle spalle l'intero episodio, senza diventare macchiettistico nelle scene di disperazione e risultando convincente nell'umana decisione di uccidere la zombie senza gambe di cui sopra.
Insomma, siamo alla prima puntata, la materia prima c'è e la curiosità per le successive non manca.
Speriamo bene.


Voto 8

Nessun commento:

Posta un commento