giovedì 11 novembre 2010

The Walking Dead 1x02: "Guts"


E dopo il lento e stratificato incedere del bellissimo pilot, The Walking Dead accelera, dando agli affamati di zombie il pasto che desiderano: sangue e budella.
Non prima di mostrarci un pizzico di figa (che male non fa), con apertura sulla moglie del protagonista intenta ad imboscarsi tra le fresche frasche col migliore amico di lui.
Triangolo con morto in vista, insomma.
Il nucleo dell'episodio, però, è l'incontro ad Atlanta tra Rick e altri sopravvissuti (in contatto radio col gruppo della coppietta fedifraga, tra l'altro).
Tra un asiatico nipote di Data dei Goonies, un nero versione 50 Cent, una bionda lacrimosa, un messicano senza infamia e senza lode, spunta Merle Dixon, ex soldato, razzista e figlio di puttana, interpretato dal mitico Michael Rooker (l'amico di Stallone in Cliffhanger ma soprattutto Henry Pioggiadisangue).
Merito dell'attore, obiettivo dello script, non lo so, sta di fatto che il suo personaggio è quello meglio sviluppato tra le new entries (per le altre, magari ci sarà tempo).
Ma non importa.
Perchè i 45 minuti di Guts non danno molto tempo di pensare; la situazione richiede azione e velocità, visto che gli zombie stanno per fare breccia nel market dove il gruppo si è rifugiato (altro clichè, ma sempre efficace). Così, lo sbudellamento di un walker consente a Rick e al giovane Glenn di mimetizzarsi tra i morti, recuperare un furgone e scappare con gli altri.
Il solo Dixon rimane ammanettato a un tubo sul tetto, incazzato e abbandonato (anche se penso lo rivedremo).
Per quanto fosse stato centrato lo stile apocalittico e desertico del pilot, era evidente che un'intera serie non poteva reggere questo ritmo, vista anche la tendenza a una coralità del racconto.
Ragion per cui, trovo calzante la virata action di quest'episodio, anche perchè comunque bilanciata da chicche che mostrano di non trascurare l'aspetto psicologico della vicenda (l'elogio funebre del walker smembrato, lo stesso amplesso iniziale nella foresta con il ciondolo per terra).
E' vero, Kirkman e Darabont più volte hanno affermato la centralità dell'uomo, sia in ottica positiva che negativa (e Merle Dixon sembra essere un ottimo antipasto, a riguardo); non dimentichiamo, però, che ci troviamo sempre in un mondo pieno di zombie, e ogni tanto, spaccare qualche testa è necessario.
Se lo standard qualitativo del primo episodio, innegabilmente, si è abbassato, è anche vero che "Guts" offre un ottimo mix di divertimento e tensione, in attesa di puntate dove si raggiunga il giusto equilibrio tra "survival" e "horror".
Come detto nel post precedente, il potenziale c'è e sono più che fiducioso.


Voto 7,5

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