venerdì 15 luglio 2011

Popcorn: Super 8


Se mai leggerai queste righe sperdute nell'etere internettiano,
grazie J.J. Abrams.
Grazie per aver realizzato un film che trasuda sci-fi anni '80 fin dalla prima inquadratura e che inevitabilmente fa leva sull'effetto nostalgia dei 20-30enni che sono cresciuti andando al cinema per vedere E.T., Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo, Star Wars, Indiana Jones, Ritorno Al Futuro, I Goonies eccetera eccetera.
Bambini protagonisti (e, tolta Elle Fanning, interpretati da perfetti sconosciuti), genitori fessi, militari cattivi, alieni che vogliono tornare a casa, c'è tutto quello che può desiderare ogni essere umano nato nel periodo '75-'85 (facciamo '86, così ci entro pure io): Super 8 è una bella storia di amicizia, passione (visto che il motore di tutte le cose è la smania per la cinepresa di uno dei protagonisti), e crescita (sia dei più piccoli che degli adulti, come insegna papà Spielberg), senza ovviamente dimenticare la fantascienza.
Il tutto con una naturale premessa: non è qui che va ricercata l'originalità, dato che l'obiettivo di Abrams è proprio quello di ricreare quell'atmosfera magica e quasi favolistica dei film sopracitati che hanno contribuito a formare l'immaginario di una generazione di cui lo stesso regista fa parte.
E l'omaggio riesce in pieno; la pellicola è un continuo deja-vu di elementi, trovate e sensazioni provate quando i nostri genitori ci hanno accompagnato al cinema per la prima volta nella nostra vita.
Tolto l'aspetto nostalgico, Super 8 diverte nel suo essere anacronistico, mostra i muscoli quando c'è da fare uso degli effetti speciali ed è di una precisione svizzera nel bilanciare minuziosamente le fasi più movimentate a quelle più sentimental-romantiche (anche se, forse, il finale è un po' troppo affrettato).
E se per un attimo la smettessi di ascoltare il cuore che sussurra all'orecchio "E' come quando eri bambino!", probabilmente mi accorgerei che, in fondo, questo film sarebbe passato quasi inosservato se fosse uscito effettivamente negli anni '80; e lo sa anche quel furbacchione di J.J. Abrams, che mira proprio al cuore e ai ricordi dei ragazzini di allora.
Per questi motivi, sono straconvinto che Super 8 non riscuoterà lo stesso successo tra i "kids" di oggi; perchè, negli anni zero (anzi dieci) si vuole vedere e toccare l'alieno con la massima nitidezza possibile (e magari farlo uscire dallo schermo), anzichè mostrarlo di sfuggita facendone solamente intuire la presenza; perchè il teenager attuale è più sgamato e non è disposto a credere che 5 bambini (perdipiù sprovvisti di bacchetta magica e cicatrice in fronte) possano riuscire laddove uno squadrone militare ha fallito; e poi, perchè in Twilight c'è Robert Pattinson, mentre qua non c'è un figone su cui sfogare le prime tempeste ormonali della propria vita.
Noi gggiovani di ieri, invece, rendiamo grazie per averci fatto tornare la voglia di rivedere il vecchio Spielberg e lasciamo i Michael Bay e i licantropi depilati alle generazioni che vengono...già...poveri loro.


Voto 6,5

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