lunedì 18 luglio 2011

Luther - Stagione 2



Curvo, seduto sul logoro divano di casa, mentre impugna una pistola e gioca alla roulette russa.
Così troviamo John Luther all'inizio della seconda stagione.
Sono passati alcuni mesi dal tragico epilogo della prima serie, e il poliziotto londinese interpretato da Idris Elba, dopo un lungo periodo punitivo fatto di duro e noioso "lavoro di scrivania", è tornato a pieno regime alla Sezione Omicidi.
E mentre la stupenda Alice Morgan (Ruth Wilson, ti amo) è detenuta in un manicomio criminale, fa capolino sulla scena la protagonista della nuova storyline principale, Jenny, necroporno attrice invischiata (con la complicità della madre) in torbidi affari di droga e mafia, e figlia di un ex-collega di Luther, suicidatosi dopo essere stato arrestato dal nostro caracollante eroe.
I quattro episodi articolati in 2 minifilm ci consegnano un poliziesco procedurale in stato di grazia, con degli assassini tanto efferati quanto inquietanti, a fronte di un ritmo e di una realizzazione tecnica ineccepibili.
Gli amanti del genere crime avranno di che essere soddisfatti, insomma.
Idris Elba, poi, è semplicemente monumentale nel costruire un personaggio ostinato e tenace, nonostante sembri sempre sul punto di essere schiacciato dai mille problemi che gli piovono addosso; non ci sono gli scatti d'ira della precedente stagione, ma si colgono i segni di una sorta di rassegnazione e accettazione della propria natura, così labilmente in bilico tra Bene e Male, illuminati da una possibilità di redenzione attraverso il salvataggio di Jenny.
Bisogna anche dire, però, che la storyline principale di questa stagione sbiadisce al confronto con la precedente, che toccava direttamente gli affetti del protagonista(del resto, era difficile fare meglio): l'intera costruzione della vicenda risulta troppo arzigogolata, la risoluzione finale molto semplicistica e l'interazione tra Luther e la giovane ragazza, per quanto ben riuscita, è lontana anni luce dall'elettricità vibrante che caratterizzava la liason con Alice, vero punto di forza dello show.
All'irresistibile psicopatica dai capelli rossi, vengono consegnati pochi minuti in questa stagione, comunque sufficienti a stregare nuovamente pubblico e protagonista. Rimane il rammarico per la perdita di uno dei principali elementi di fascino della serie, nella speranza che un'eventuale terza stagione (il finale puzza molto di chiusura, quindi la vedo buia) riporti in auge un personaggio veramente azzecato.
In conclusione, capolavoro la prima stagione (ne ho parlato qui), buon prodotto la seconda.





Voto 7+





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