lunedì 9 maggio 2011

Fringe - Stagione 3



Nel post dedicato alla seconda stagione, avevo abbondantemente incensato questa serie, nonostante alcuni filler un po' sottotono annacquassero l'interessante trama orizzontale.
Nella season 3, (prendendo spunto dalle critiche?) gli autori
, forti di una situazione (lo scambio di Olivie che ha chiuso la stagione precedente) che consente miliardi di possibilità narrative,
riescono nella mirabile impresa di fondere abilmente i casi della settimana con la vicenda principale.
Così, ti trovi con una serie che nei primi 10 episodi inanella una puntata migliore dell'altra (The Plateau, su tutte), alternando le 2 Fringe Division, così da tratteggiare meglio anche l'universo rosso, verso il quale, ovviamente, lo spettatore è portato ad avere più curiosità e, per certi versi, simpatia.
Insomma, date le premesse, c'erano gli ingredienti per gridare al miracolo.
Il problema è che, una volta risolta la questione Olivia-Bolivia, gli autori vengono rapiti dagli alieni.
E' l'unica spiegazione possibile ad un simile crollo verticale.
Se, infatti, prima tocca sorbirci una moscissima tripletta di episodi incentrati sulle ruggini amorose
(per quanto la loro connessione sia significativa ai fini della storia), con tanto di flashback anni '80 molto rattoppato, tra Olivia e Peter, è con la riesumazione di William Bell che si rende evidente il consumo di droghe pesanti da parte degli autori in fase di sceneggiatura.
I 4 episodi che portano l'anima del vecchio compagno di giochi di Walter nel corpo di Anna Torv (che si ritrova con una voce che farebbe arrapare persino Marrazzo) sono tra le cose più nonsense, ridicole e irritanti mai viste.
Aggiungeteci che dopo aver esorcizzato Olivia, la storia non subisce sostanziali modifiche e la sensazione di colossale presa per il culo è completa.
Ed è un peccato, perchè Fringe ce ne ha fatte vedere di tutti i colori (teste crioconservate che si collegano a corpi morti, fulmini che ti rendono invulnerabile, mostri nati dalla fusione di più animali etc..), dando però una "fantaspiegazione" tutto sommato credibile.
I magneti dell'anima, le pericolose derive LOSTiane tirando in ballo destino e designazioni varie, hanno seriamente rischiato di rovesciare il tavolo e mandare a puttane un'intera serie. (
sto ancora cercando di dimenticare l'episodio Lysergic Acid Diethylamide, il punto più basso dell'intero show, per come scimmiotta in malo modo Inception, l'interpolated rotoscoping di Richard Linklater e quant'altro sci-fi è possibile scimmiottare)
La fortuna è che i 3 episodi finali compensano il disastro della saga di Bellivia, riportando il treno sulle rotaie, rispolverando in modo intelligente l'ottimo personaggio di Sam Weiss e confezionando un ultimo episodio da mal di testa, per il numero di interrogativi lasciati in sospeso.
Di certo, gli autori nella quarta stagione dovranno darne di risposte.
Preferibilmente sensate, please.


Voto 7,5


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