venerdì 30 luglio 2010

Saudaçoes



Mentre forse è la volta buona che il governo Berlusconi cada una volta per tutte, io mi faccio assalire dalla solita ingiustificata tristezza pre-viaggio. Domani a quest'ora, sarò a Lisbona a cercare di capire cosa si prova a vedere e toccare l'oceano Atlantico.
Nove giorni.
Più che sufficienti per vedere tutto e non tornarci più.
E' strano, ho sempre utilizzato la vacanza più come "pensatoio" che come diversivo (certo, mi diverto anche eh); in fondo, è con l'estate che si chiude un anno di studio, o di lavoro (o entrambi) e si stacca la spina. Capodanno non conta un cazzo, è solo un lunedì che diventa martedì o un giovedì che diventa venerdì e se non lo festeggi sei fuori dalla realtà.
Io odio Capodanno.
Invece, ogni viaggio per me è stato un'occasione per fare una sorta di bilancio, capire cosa correggere e cosa lasciare inalterato, sfruttando questo momento di alienazione come l'astronauta che capisce com'è veramente fatto il mondo solo quando esce dalla sua atmosfera, e si perde a contemplarne la bellezza.
Chissà, forse è arrivato il momento di rendersi conto che nell'interazione con l'altro sesso c'è qualcosa in più del mero aspetto ludico della conquista.
La teoria c'è. E' la pratica che difetta.
Buona estate, qualunque cosa rappresenti per voi.

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