giovedì 15 dicembre 2011
Play: Assassin's Creed - Brotherhood
Dopo il boom del secondo capitolo, alla Ubisoft hanno fiutato la preda e deciso di rilasciare annualmente un nuovo episodio della saga di Assassin's Creed. Mentre è giunto negli scaffali qualche giorno fa il capitolo conclusivo (Revelations) sulle vicissitudini di Ezio Auditore, io mi sono messo a giocare al predecessore, Brotherhood.
La storia riprende dalla fine di Assassin's Creed II: Ezio non è riuscito ad uccidere Rodrigo Borgia e la rappresaglia su Monteriggioni è immediata e feroce, costringendo il nostro eroe a fare capolino a Roma (ricostruita magnificamente) per orchestrare una vendetta adeguatamente sanguinosa e soprattutto recuperare la Mela dell'Eden.
Come in ogni episodio, si seguono parallelamente le vicende, ambientate nella Monteriggioni dei giorni nostri, di Desmond Miles, discendente della stirpe di Altair ed Ezio, sempre più "sincronizzato" con le abilità dei propri antenati.
Storia a parte (ed è una bella storia), è evidente come questo gioco (e verosimilmente anche il Revelations appena uscito) sia pensato come un'espansione del secondo capitolo piuttosto che un vero e proprio Assassin's Creed III.
Le innovazioni rispetto al passato sono poche ma succose, dagli elementi gestionali della confraternita di Assassini ad una migliore gestione dei combattimenti, passando per un ventaglio di missioni piuttosto variegato.
Personalmente continuo a trovare le meccaniche di gioco ancora un po' ripetitive e troppo focalizzate sull'alternanza di sessioni da parkour e sessioni più strettamente action.
In ogni caso, ci si diverte, per un tempo sufficientemente duraturo, e la storia indubbiamente continua a suscitare fascino, facendo leva su un personaggio carismatico e in continua evoluzione. Insomma, non è certamente un gioco da day one ma preso ad un prezzo ragionevole (cioè sotto i 30 euro, io l'ho preso 16,90) rimane un prodotto che mi sento di consigliare.
Voto 8+
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