venerdì 30 dicembre 2011

Yeah...Whatever...





Boh, non so neanche da dove iniziare, nè tantomeno dove andare a parare. La verità è che sono così sommerso da pensieri, rimuginazioni e fantasticherie (per non parlare del mio inconscio che ultimamente produce sogni più allucinanti del solito) che persino scrivere 4 righe in croce su un film appena visto, o su una serie tv meritevole di attenzione o su qualche cazzata ponderata/fatta/ipotizzata mi risulta snervante e sostanzialmente inutile.
Insomma, il blog va in pausa a tempo indeterminato, come si usa dire per le grandi band quando uno del gruppo cerca di andare per la sua strada.
Magari riprendo, magari no.
Però chiudo con un aneddoto.
Oggi, in piena trance da shopping letterario mi aggiravo per la Feltrinelli, non ancora soddisfatto dei cinque libri che mi prefiguravo di comprare, quando l'occhio mi cade su un famigerato classico del '700 (non lo menzionerò ma o lo capirete all'istante o vi cercate su Google da dov'è presa la citazione qui sotto): guardo con discreto scetticismo la copertina,il retro ed il prezzo e, sempre animato da enorme diffidenza, mi decido a sfogliare le prime pagine.
Leggo le 5 righe che trovate di seguito e capisco che probabilmente si tratta dell'acquisto più azzeccato della giornata.
Buon Anno.

"Ho raccolto con cura e qui espongo quanto ho potuto trovare intorno alla storia del povero [Tizio, sennò è troppo facile, eh], e so che me ne sarete riconoscenti. Voi non potrete negare la vostra ammirazione e il vostro amore al suo spirito e al suo cuore, le vostre lacrime al suo destino.
E tu, anima buona, che come lui senti l'interno tormento, attingi conforto dal suo dolore, e fai che questo scritto sia il tuo amico, se per colpa tua o della sorte non puoi trovarne di più intimi."

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